PIANO PASTORALE PARROCCHIALE

“Erano assidui nell’insegnamento degli Apostoli, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti 2,42).
È l’icona della Chiesa degli Atti degli Apostoli, che la nostra Comunità vuole far propria delineando e programmando nel Piano Pastorale il suo cammino
Il Piano pastorale parrocchiale è lo strumento attraverso il quale la parrocchia esercita la missione di annuncio della buona novella nella comunità, cercando di assolvere il compito affidato da Gesù ai suoi discepoli: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura» (Mc 16, 15). Il piano pastorale raccoglie gli obiettivi che la comunità si prefigge di realizzare e il percorso attraverso il quale raggiungerli.
La comunità parrocchiale di S. Massimiliano Maria Kolbe si sente chiamata dal suo Signore a stare dentro a questo tempo storico con la piena convinzione di essere amata e inviata ad annunciare il mistero dell’amore di Dio per gli uomini. Siamo il popolo di Dio fatto per la missione, per vivere e annunciare la Pasqua di Gesù a tutti, ognuno con il suo stile di vita. Tutta l’organizzazione della vita parrocchiale è in funzione della testimonianza che il Signore ci chiede di vivere nella situazione particolare che il mondo sta vivendo, in una rinnovata tensione fra luce e tenebre, fra tanti ostacoli al bene e tante iniziative di bene suscitate dallo Spirito.

LE LINEE PORTANTI DEL PROGETTO

A) L’AMBITO DELLA PAROLA PREGATA: DARE IL PRIMATO A DIODARE IL PRIMATO A DIO

Occorre tornare a Cristo per scoprire il volto del Padre. Nella nostra vita concreta, restituire il primato a Dio significa conformarci a Cristo e assumerlo come modello della nostra vita.
Gesù si pone come modello e ci indica la strada affinché il senso del nostro impegno sia la sequela di Lui, trasformando la semplice solidarietà umana in carità cristiana.
Nella preghiera personale e comunitaria, nella catechesi e nella liturgia, poniamo in essere le modalità, attraverso le quali la comunità si ritrova a porre Dio al centro della propria azione.
Ogni comunità che si richiama a Cristo è anzitutto riunita in ascolto del Verbo di Dio, fatto uomo per rivelarci il Padre. La Parola è lo strumento infallibile per sintonizzarci con il Cristo che ci ammaestra e ci guida al rapporto con Dio; essa ci aiuta a leggere la presenza di Dio nella nostra quotidianità, illumina ed alimenta la nostra vita spirituale personale e comunitaria e dovrà essere centro della nostra azione pastorale e punto di riferimento costante del nostro operare in comunità. La Parrocchia deve anche saper parlare di Dio, dando nuovo vigore all’esperienza della Parola annunciata nella propria comunità, dove tutti siano coinvolti.
Predisporre momenti di preghiera, per gli aderenti ai vari gruppi e per tutti, che coprano alcune ore del mattino o del pomeriggio, in particolari circostanze, momenti dedicati all’ascolto e studio della Parola.

B) L’AMBITO DELLA PAROLA TRASMESSA: LA CATECHESI

La Catechesi deve condurre la comunità ed i singoli cristiani alla maturità della fede. Deve prendere in considerazione l’insieme della vita dell’uomo. Una cura particolare sarà riservata alla preparazione degli accompagnatori del cammino dell’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi.
Sarebbe auspicabile iniziare un cammino post-battesimale avvicinando i genitori con incontri programmati durante l’anno, per dare l’occasione di approfondimento del dono ricevuto e per far vivere l’esperienza comunitaria.
La parrocchia garantisce per ogni momento della vita un percorso di formazione alla fede che porti a celebrarla nella liturgia a viverla nella carità. La famiglia, piccola Chiesa domestica, è il soggetto principale cui sono rivolte le proposte formative, che sono: itinerario di preparazione al matrimonio cristiano, accompagnamento delle giovani coppie e gruppi familiari, catechesi pre-battesimale e dei primi anni di vita, l’iniziazione cristiana dei figli, la catechesi degli adolescenti, dei giovani e degli adulti. La proposta della parrocchia dovrà incentrarsi in particolare nei seguenti aspetti:
• Ripensare la catechesi battesimale e dei primi anni di vita, rendendola più completa e organica;
• Formulare una proposta continuativa per i giovani;
• Introdurre forme di accompagnamento per le giovani coppie e i gruppi familiari. La famiglia che nasce e cresce, luogo principe delle relazioni umane, dovrà essere il soggetto principale dell’azione della nostra comunità. La famiglia non è spettatrice ma anima e centro della comunità parrocchiale ed ecclesiale, in quanto genera alla fede. Dio è famiglia!!! Lavorare insieme perché le famiglie e la comunità parrocchiale, famiglia di famiglie, possa diventare sempre più icona di Dio.
• Nei percorsi di catechesi per i ragazzi venga rafforzato l’interscambio tra comunità educante e famiglie, valutando specifici percorsi per i genitori in “parallelo” con quello dei figli.
Le proposte formative (itinerario di preparazione al matrimonio cristiano, accompagnamento personale e gruppi familiari, catechesi pre-battesimale) dovranno essere accompagnate da figure di riferimento che forniscano loro sostegno e testimonianze credibili, aiutandole ad intessere quei legami buoni che le sosterranno nella vita familiare e comunitaria.

C) L’AMBITO DELLA PAROLA CELEBRATA: LA LITURGIA

L’Eucaristia è il momento forte dell’esperienza comunitaria. Insieme con l’ascolto della Parola, la comunione fraterna e la comunità di preghiera, essa è l’elemento inconfondibile che esprime la vita della Chiesa.  Solo questa centralità Eucaristica farà della nostra comunità una realtà fraterna, apostolica e salvifica.
La liturgia è l’ambito cruciale per la vita di fede di una comunità e nella nostra parrocchia è particolarmente sentito. Ne sono un chiaro segno: la cura e la preparazione delle liturgie domenicali, festive e infrasettimanali, dei battesimi e dei funerali, i momenti di preghiera comunitari, la presenza di molte persone che prestano un servizio nell’ambito liturgico (gruppo liturgico, coro, animatori, lettori, ministranti, volontari per la pulizia della chiesa).

D) L’AMBITO DELLA PAROLA SERVITA: LA CARITÀ

L’amore a Dio e agli uomini costituisce il centro della vita e dell’attività d’ogni cristiano. Compenetrati dalla Trinità, l’amore diventa partecipazione dell’uno alla vita dell’altro. Solo una comunione di vita di preghiera, d’ascolto della parola e di partecipazione all’Eucaristia, può originare una vera comunità unita e fraterna, aperta agli uomini e all’annunzio della Buona Novella. Tale Missione, ha fortemente bisogno di farsi concreta nell’amore, favorendo e promuovendo quel progetto nel quale la Chiesa oggi meglio si riconosce e si identifica con il Vangelo della carità, vale a dire: “l’opzione preferenziale per i giovani poveri, gli oppressi, gli emarginati” (Convegno Loreto, ’85; Evangelizzazione e Testimonianza della carità, CEI ’90; Convegno Ecclesiale di Palermo, ’95, Convegno Ecclesiale di Verona, Testimoni di Gesù Risorto speranza del mondo, CEI 2006).  Partendo dai poveri si “rende un servizio a tutti, si ricorda ad una certa cultura dell’efficienza e della forza, la propria debolezza. Senza la vera solidarietà con i più deboli, si costruisce una società dalle dimensioni non umane” (Papa Francesco). Da qui “l’identikit” di una Comunità Parrocchiale chiamata a servire e ad amare.
Lodevole già il lavoro della Caritas parrocchiale e del Punto Ristoro quotidiano, che debbono aprirsi maggiormente a tutte le forme di povertà esistenti. A tal fine ci si pone l’obbiettivo di creare strutture di «sentinelle che ascoltino i bisogni sul territorio» e che li riportino, riuscendo a promuovere reali risposte. Si cercherà di mettersi maggiormente in rete con iniziative consimili e di sfruttare le sinergie con i servizi dedicati sul territorio.

I SOGGETTI DELLA CORRESPONSABILITÁ  

I SOGGETTI DELLA CORRESPONSABILITÁ  L’azione pastorale della Parrocchia ha come soggetto non solo il parroco ma anche l’intera Comunità, animata da vocazioni, carismi e ministeri diversi e contrassegnata da un vivo senso di responsabilità in modo che ognuno si senta partecipe ed attivo nella Parrocchia, secondo il modo che gli è proprio dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Gesù Cristo.  A questo proposito la Comunità deve costantemente creare e promuovere una vera cultura della corresponsabilità e partecipazione attraverso la predicazione, la catechesi e la formazione, portando tutti ad acquisire, come una vera coscienza di appartenenza alla Chiesa come realtà di comunione e di corresponsabilità; una reale capacità di dialogo e di confronto; una attenta promozione delle diverse vocazioni e dei diversi ministeri; un attaccamento appassionato alla propria comunità ecclesiale insieme ad una grande apertura alla cattolicità della Chiesa e alla sua missionarietà.